Come molti traders sanno, il timing d’entrata in posizione, su di un titolo piuttosto che su di un future  è da sempre il fattore predominante nel successo di un trade. Infatti, il decidere di comperare-vendere oggi  o farlo domani può fare una notevole differenza nei rendimenti , poiché un’azione, futures o commodity può oscillare di parecchio da un giorno-settimana all’altra. Un modo per rendere più proficuo un trade,  può essere quello di accostare, a un proprio modello previsionale, un’analisi grafica dell’indicatore VIX, che altro non è che un indice di volatilità implicita delle opzioni dello S&P. Di conseguenza il VIX  è un indicatore di paura. Così, ho deciso di porre all’attenzione un’analisi grafica di questo indicatore per capire se si è prossimi a un marcato movimento down o al contrario, il ribasso di questi ultimi tre mesi circa, possa essere giunto a maturazione lasciando il posto a un nuovo trend direzionale questa volta a rialzo.

L’indice VIX, dopo essersi appoggiato su valori molto bassi, intorno a 12-10, a metà del mese di agosto ha innestato un primo repentino rialzo che l’ha portato a testare l’area di resistenza posta a circa 20 punti, da cui ha ritracciato quasi completamente, lateralizzando fin verso la fine di ottobre quando, uscendo dal cerchio evidenziato nel grafico allegato, ha lanciato il primo vero segnale d’attenzione per i mercati poiché, l’uscita dalla figura, preannuncia una continuazione dell’aumento di volatilità che se dovesse andare a superare il punto più alto a 19.7 permetterà una dilatazione sul primo step proposto in area 21.7-22 e se dovesse bucare dal basso verso l’alto anche questo livello di dilatare la volatilità a un valore prossimo a 30. Se questo scenario dovesse essere prevalente, vorrà dire per gli indici americani in primis, ma come sappiamo bene anche per il resto degli indici azionari mondiali, accuseranno un periodo di alta volatilità e prezzi in deciso ribasso.

Per evitare che lo scenario decritto possa essere concretamente attuato, nelle prossime sedute questo indicatore della paura dovrà tornare sotto del supporto a 15.93 così da agevolare il rientro di volatilità con primo appoggio sul successivo supporto posto tra 14.5-14 e  in seguito, con la perdita di 14, sui livelli di media intorno a 12.5-50 così da agevolare una fase molto positiva degli indici mondiali che potranno godersi  il sospirato rally di natale.