Nel precedente thread si era ipotizzato che il titolo Telecom, Italia potesse essere all’interno di un movimento di rivalutazione che permettesse una significativo rialzo, ma così non si verificato. Le cause che hanno affossato la struttura rialzista in disegno sono molteplici ma tra le prime c’è sicuramente la crisi dentro la quale l’Italia s’è ficcata che non trova riscontri nel passato. Telecom in questa situazione sta pagando a caro prezzo, per via di un debito così elevato da non permettere margini di manovra, spalleggiato da un nocciolo di controllo a dir poco opprimente, che non vuol fare un aumento di capitale da poter mettere nelle condizioni ideali la società ad affrontare un momento così difficile per il paese. In queste condizioni, il titolo ha fallito da prima il superamento di 0.83 €, poi innestato un movimento deciso a ribasso che in poco più di un mese ha falcidiato le quotazioni portandolo da 0.77€ a target di movimento sul quadrante, fatto notare nei commenti al vecchio thread, tra 0.54-0.53€.
Solo, dopo aver raggiunto il livello nominale dell’azione, che ricordo essere 0.55€, Bernabè decide di giocare la carta dello scorporo della rete e dell’integrazione con 3 Italia. Da quell’istante, il titolo trova ricoperture immediate che hanno permesso al titolo di riagganciare un primo importante livello di resistenza qual è 0.60-0.604. Il superamento, ha dato spessore al movimento rialzista, proiettandolo sull’importante area resistenziale posta tra 0.66-0.6650, da cui di fatto ha frenato ogni ulteriore velleità rialzista, mettendo in altalena i corsi, salvo lo sporadico allungo a 0.68€ nel durante, ma subito rientrato. Da quel momento in poi, le prese di profitto, hanno avuto il sopravvento mettendo da prima il titolo in range, tra la resistenza 0.65-0.66 e il supporto a 0.628€ poi, con la seduta odierna, di bucare il basamento e avviare così un nuovo spunto down il cui potenziale è atteso sulla gann 1×1 che transita per area 0.6060-0.6040, la cui tenuta sarà di vitale importanza per tenere alte le attese di un ripristino del movimento up in disegno dal minimo di aprile a 0.5320€. Infatti, se il titolo saprà tenere in chiusura di seduta questo importante livello di supporto, le attese saranno per un rientro della negatività con immediato ritracciamento up che dovrà necessariamente permettere il riaggancio in modo stabile di 0.6280-0.6320 prima e dell’ostica 0.65-0.6650€ in secondo momento, sopra della quale si potrà considerare di essere all’interno di un movimento rivalutativo di più ampio respiro che porterà il titolo ad arrampicare uno alla volta i livelli resistenziali posti tra 0.69-0.7250€.
Se questo sarà lo scenario prevalente, che mio vedere si realizzerà, il titolo sarà incanalato in un trend up il cui punto di primo step, è area 0.765-0.7850€, da cui probabilmente prese di profitto permetteranno lo scarico degli eccessi accumulati, ma che molto probabilmente risulteranno un buy opportunity, poiché le attese sono di un rientro nel range precedente tra 0.82-0.92€.
Dopo aver descritto uno scenario favorevole al titolo, veniamo ora alla nota dolente, nel caso in cui il titolo dovesse fallire le attese e, anziché prendere la via del rialzo, scegliesse quella del ribasso, bucando in modo continuato la gann 1×1, e comunque il livello statico supportivo tra 0.6040-0.595€. Il potenziale down sarà da prima su area 0.5740-0.57, poi una volta persa quota 0.5650€, al test di minimo tra 0.54-0.53. Se anche questo ultimo livello supportivo non dovesse tenere, per il titolo si aprirà una nuova gamba ribassista, il cui potenziale sarà area 0.45-0.42€ con possibile estensione su 0.40-36€.
Riguardo ora all’operativa: il titolo potrà essere acquistato in ottica di medio -lungo termine fintanto che sarà capace di rimanere in modo stabile sopra del supporto a 0.604-0.595€ perché, nel caso di perforamento, il consiglio è di rimanere in stand by per capire se si è prossimi a una nuova gamba ribassista o a un falso segnale down. Lo stop sarà comunque da attivare su rottura dei minimi a 0.53€. Mentre, l’operatività short sul titolo, per chi non crede alle potenzialità e ha caratteristiche per farlo, potrà essere attuata o sul mancato riaggancio di 0.628-0.645 o, se dovesse proseguire sul successivo punto chiave qual è 0.66-0.68 euro. Lo stop dovrà attivarsi a superamento sopra 0.715-0.725€. Mentre andare short su rottura di minimo a 0.53€ sarà consigliata solo dopo che il titolo sarà in fase di pullback a conferma della perdita con potenziale multiday su area citata. In questo caso lo stop dovrò attivarsi sopra 0.575€.
Eh no-no-no, Fabrizio!
Non si danno indicazioni a chi vuole andare short sulla cozza… 🙂
hehehe
P.s. speriamo tenga la gann 1×1, altrimenti sarà drammatico anche sul medio-lungo
Forse stasera tramite il tipo di risposte che berna darà alla Gruber avremo più chiaro il destino di Telecom
Salve a tutti.
Grazie per l’analisi Fabri , volevo far notare al di la della vicenda Telecom , che anche le altre TLC europee FT, DT,TEF hanno tutte preso via ad una correzione pesante , sembra che vadano all’unisono negli ultimi tempi , forse centra qualcosa il progetto di unificazione europea sul sistema rete con l’aggiunta da parte della Ue sulla richiesta di abolizione delle tariffe in roaming .
Ad di la dei motivi sappiamo che se vogliamo guadagnare qualcosa dobbiano attenerci ai grafici , certo che e’ davvero difficile tradare un titolo in trend negativo , spero solo che se siamo arrivati a queste quotazioni sia solamente perche’ qualcuno stia accumulando .
saluti a tutti , grazie Fabri !!
ciao Mo! contraccambio i saluti
Un saluto a tutti. Riporto un articolo di oggi scovato nella sezione Tecnologia del sito Repubblica.it
(e nel mentre la cozza fa più 5,75%…… 🙂 )
Telecom, banda larga per tutti:
via alla fibra ottica in tutta Italia
Ok da Agcom per portare internet veloce alla popolazione italiana. Ma non mancano le incognite: concorrenza e prezzi, possibilità di raggiungere gli obiettivi dell’UE, più avanzati rispetto ai piani nazionali di ALESSANDRO LONGO
ROMA – La banda larghissima smette di essere alla portata di pochi privilegiati: oggi l’Autorità garante delle comunicazioni ha dato il via libera formale, a Telecom Italia, per offrire la Vdsl2 (a 30 Megabit) (fibra ottica fino all’armadio stradale) su tutto il territorio nazionale, senza restrizioni. Prima era autorizzato a offrirla solo in poche città e a un numero limitato di utenti. Telecom è il solo operatore ad avere un piano di copertura banda larghissima su decine di città – già ora ne raggiunge circa 50, pari a 4 milioni di famiglie. Questo via libera di Agcom era quindi atteso per portare internet super veloce alla popolazione italiana.
Già da oggi Telecom comincia a vendere il servizio in 25 città: Monza, Bologna, Bergamo, Brescia, Como, Milano, Roma, Torino, Varese, Venezia, Verona, Vicenza, Padova, Bologna, Reggio Emilia, Genova, Firenze, Pisa, Prato, Ancona, Bari, Taranto, Palermo, Brindisi e Catanzaro. “Queste sono le città dove siamo già pronti a vendere il servizio, ma siamo stati autorizzati a farlo ovunque e già copriamo parti di altre città, dove quindi partiremo a breve con l’offerta”, dice a Repubblica.it Oscar Cicchetti, direttore strategy di Telecom Italia. Il lancio è imminente a Trieste, Treviso, Udine, Forlì, Pescara, Livorno, Perugia e Catania.
Telecom prevede di coprire 61 città entro il 2014 e 125 entro il 2015, pari a 8 milioni di famiglie (35 per cento della popolazione).
In questi stessi giorni, Telecom ha lanciato l’offerta commerciale con fibra ottica nelle case a 100/10 Megabit, ma solo a Milano, su 455 mila case, che diventeranno 564 mila entro il 2015. Almeno dal punto di vista delle regole la banda larghissima italiana sembra bene indirizzata. Agcom ha aspettato di dare il via libera a Telecom perché doveva verificare che la sua offerta fosse replicabile dai concorrenti. Prima ancora ha dovuto imporre a Telecom un calo sostanziale dei prezzi all’ingrosso, cioè quelli rivolti agli altri operatori che ne usano la rete per offrire banda larghissima agli utenti.
Le incognite che l’Italia dovrà affrontare, su questo cammino, sono soprattutto altre: se ci sarà un buon livello di concorrenza e quindi prezzi accettabili a livello nazionale (o solo in poche grandi città); se davvero si riusciranno a raggiungere gli obiettivi dell’Unione Europea, verso cui stanno viaggiando gli altri Paesi e che sono più avanzati rispetto ai piani di Telecom Italia. L’Europa infatti chiede di raggiungere il 100 per cento della popolazione con i 30 Megabit e il 100 per cento con i 30 Megabit entro il 2020. Secondo il rapporto 2013 sullo stato di avanzamento dell’Agenda digitale, pubblicato dalla Commissione europea la scorsa settimana, solo il 14 per cento delle case italiane era coperto da 30 Megabit, contro una media UE del 53,8 per cento. I dati sono relativi a dicembre 2012 e certo questa mossa di Telecom ora li cambia, ma certo c’è un ritardo da colmare.
Fastweb sta coprendo le prime sei città del proprio piano Vdsl2 (velocità 20/10 Megabit) e ne raggiungerà 20 entro il 2014, pari a 3 milioni di famiglie. Già raggiunge due milioni di famiglie con la propria rete in fibra ottica nelle case (100/10 Megabit), a Roma, Milano, Napoli, Torino, Genova, Bari, Bologna. C’è infine il piano Metroweb in 30 città entro il 2015, con fibra ottica nelle case: la sua rete però è offerta solo all’ingrosso, quindi saranno altri operatori a usarla per offrire i servizi agli utenti. Per ora lo fanno Wind e Vodafone a Milano. Sembra insomma che intorno ai 100 Megabit per ora ci sia movimento solo a Milano. Ad oggi solo Metroweb ha un piano per estendere i 100 Megabit in altre città e quindi l’orizzonte di crescita è limitato.
A questi piani si aggiunge quello del ministero per lo Sviluppo economico, che proprio questa settimana ha annunciato il primo bando di gara per la banda ultra larga, in Campania. Entro luglio ne farà uno per ciascuna regione meridionale (eccetto la Puglia), con fondi pubblici (383 milioni di euro in tutto) che serviranno agli operatori per costruire le reti in zone che altrimenti non avrebbero coperto con le proprie sole forze. La Puglia farà un proprio piano, con fondi pubblici, allo stesso scopo. Altri fondi europei 2014-2020 sono previsti per sviluppare bandi di gara analoghi per il Centro-Nord.
Tutti gli esperti concordano che la vera tecnologia in fibra per il futuro è quella che arriva nelle case. “E’ una rete che, una volta costruita, sarà valida per i prossimi cento anni, senza bisogno di ulteriori interventi, mentre la Vdsl2 tra qualche anno potrà mostrarsi limitata, soprattutto se si diffondono i contenuti web in ultra alta definizione”, dice Roland Montaigne, analista di Idate, noto osservatorio di ricerca internazionale specializzato in nuove reti. «Non a caso tutti i Paesi europei stanno guardando alla fibra ottica nelle case e utilizzano il Vdsl2 solo come tecnologia intermedia, un primo passo verso il vero obiettivo», aggiunge. L’Italia sta puntando fortemente su Vdsl2 per un mix di fattori: limitata capacità di investimento degli operatori, risorse pubbliche sub ottimali (inferiori a quelle messe in campo dalla Francia, per esempio), domanda di mercato ancora immatura (solo il 50 per cento degli italiani naviga in internet). Agli utenti non resta che auspicare il superamento degli attuali limiti per restare al passo con il resto d’Europa, sull’evoluzione delle autostrade digitali, che sono destinate a far transitare ogni tipo di servizio e valore nell’immediato futuro.
ciao Fabrizio…considerando come stanno lavorando di scure sul prezzo ho come la sensazione che “gli amici” non vogliano riprendersi a basso prezzo la rete ma la tutto l’allevamento di mitili.
ciao Fabrizio e ciao a tutti gli amici di borsa trading
Fabrizio, mi permettti una domanda ?
nella mia piattaforma è da un po di tempo che stanno “spingendo” forte per le opzioni binarie,
sono andato a curiosare e a mio punto di vista per quanto riguarda le opzioni binarie a 60 sec 2-5-15 min sembra piu giocare alla lotteria che fare trading ma trovo interessante lo studio per la giornaliera e/o settimanale.
detto questo seconde te quale metodo puo essere applicato all’apertura giornaliera di un mercato e scommetere se questo chiude piu alto o piu basso dell’apertura. (se esiste)
un affettuoso abbraccio a tutti
saluti
eh bè a furia di spremere
Telecom, cda straordinario per lo stop allo scorporo della rete
domani vedremo la sciacquata sulla cozza
buona serata a tutti
Telecom Italia: il CdA subordina la prosecuzione del processo di societarizzazione della rete di accesso alla verifica degli aspetti regolatori
15/07/2013 – 21:50
Il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia S.p.A. si è riunito oggi sotto la presidenza di Franco Bernabè al fine di esaminare l’impatto dei recenti provvedimenti dell’Autorità di Garanzia nelle Comunicazioni sul progetto di societarizzazione della Rete di accesso deliberato il 30 maggio u.s.
Nel ribadire l’importanza del progetto non solo per Telecom Italia ma per lo sviluppo del sistema di telecomunicazioni del Paese, il CdA ha preso atto che le incertezze introdotte dalle recenti decisioni dell’Agcom rischiano di comprometterne la fattibilità. Ha pertanto deliberato che, prima di procedere ad ulteriori fasi implementative dello stesso, sia verificata la coerenza dei contenuti e del percorso regolatorio con le assunzioni alla base del progetto.
bel discorso del Berna..peccato che i tempi si allunghino sempre di +
ci sarà magari un’altra vita…
Ciao Cele contraccambio il saluto , Telecom sembra un titolo al cardiopalma , gia’ sentito in passato 🙂
Fabri credo proprio che debba avvenire un cambio di governance per ridare slancio al titolo , questi di Telco come allora con Sorin ( Mittel -Hopa ) hanno fatto solo danni , non c’e’ verso .
Spero che cambi musica presto perche’ sta diventando troppo pressante la faccenda.
Un caro saluto a tutti.
bella Mo ! felice di leggerTi… spero di gran cuore che tutto ti vada per il verso giusto..
ciao alla prossima
ciao Fabrizio ……..è la speranza di riuscire che alimenta i sogni e nn vedo perchè smettere proprio adesso di farlo…sperem in long
alèèèè ..evvai …non dico al muro ma al rogo dovrebbero metterlo! un pochetto di giacobinismo fà iniziare la settimana più sereni hi hi hi
Augurando un buon weekend a tutti, posto questo articolo scovato nel sito de La Stampa. Ciao e a lunedì….
Telecom e Espresso trattano sulla Tv digitale
Prove d’intesa sui sistemi
di trasmissione (Mux) dei gruppi
gianluca paolucci
Riparte la trattativa tra il Gruppo Espresso e Telecom Italia per un’alleanza sui Multiplex – i sistemi di trasmissione della Tv analogica e digitale – detenuti dai rispettivi gruppi. Nel più stretto riserbo, data la delicatezza della questione e più in generale del tema televisivo, la trattativa prosegue malgrado i dinieghi di Telecom e la smentita dell’Espresso.
Il tema è in effetti estremamente delicato. Si tratta, secondo quanto spiegano due fonti concordanti e indipendenti tra loro, di mettere insieme i tre Mux di Telecom Italia Media – unico asset rimasto dopo la cessione di La7 e la formalizzazione dell’uscita dalla partnership con Viacom per Mtv -con i due del gruppo Espresso, attualmente raccolti in Rete A srl. In caso di esito positivo, la nuova realtà metterebbe insieme 5 Mux, il massimo consentito dalla normativa attuale e lo stesso numero detenuto da Mediaset.
Una trattativa analoga, nei mesi scorsi, si era arenata per l’opposizione di alcuni membri del board Telecom. Al momento non è ancora chiaro che forma prenderà la partnership, anche se le opzioni sul tavolo sarebbero essenzialmente due: un conferimento di Rete A in Ti Media Broadcasting o, più probabilmente, una Newco dove mettere insieme gli asset dei due gruppi.Attualmente i due Mux di Rete A trasmettono i canali del Gruppo Espresso (DeeJay Tv e LaEffe) le radio del gruppo e una serie di canali di altri gruppi. Su Rete A 1 si trovano infatti Cielo (Sky) e Focus, mentre su Rete A 2 alcuni canali tematici Lottomatica Tv. Ben più ricco il pacchetto trasmesso dai Mux di Ti Media. Oltre ai canali di La7 e Mtv infatti attraverso i tre Mux del gruppo vengono trasmessi anche i canali del gruppo Usa Discovery (come Real Time, Giallo e K2), quelli di Sportitalia e del gruppo De Agostini.
Inoltre, trasmette anche canali del gruppo Mediaset come Italia 2 e Mediaset Extra. La combinazione delle due realtà lascerebbe spazio per l’affitto di ulteriori canali, in particolari per eventuali ampliamenti dell’offerta da parte di Mediaset, i cinque Mux sarebbero già saturi. Dal lato di Telecom, che ha sempre dichiarato di voler valorizzare l’asset di Ti Media Broadcasting, ci sarebbe un interesse ulteriore. Ti Media infatti , dopo la chiusura delle operaizoni con Cairo e Viacom, si trova nella necessità di essere ricapitalizzata malgrado il buon andamento di Broadcasting. Anche se, spiegano le due fonti in maniera concordante, al momento non è stato firmato nessun impegno tra le parti né è prevedibile quando possa essere chiusa la trattativa. Ti Media scambia in borsa a 0,095 euro. Nella seduta di ieri ha guadagnato il 3,72%.
e …..si sà niente di quando la garroteranno l’ugola d’oro ?
ciumbia! bella botta….c’è un luogo dove mi piacerebbe stare il 3 ottobre p.v.
che p…..e stà telefonica.è come il governo delle larghe intese…come fà a crescere titti se in casa c’è il gatto ?
Bellissima Cele !!! ahahah….Qui siamo ancora in alto mare , serieta’ zero , speriamo si sbrighino a cambiare la guardia !! Temo che chiuderemo tutti i gap aperti …un saluto a tutti !
Ciao Fabrizio, veramente allucinante; dovrebbero metterli tutti al gabbio…
è che hanno bisogno di mettere a bilancio qualche minus…he he he he he he he he
toh si sono accorti che c’è Telecom…
ciao Fabrizio e buon lavoro a tutti
ti tengo sempre d’occhio e guardo con piacere i tuoi commenti su Telecom specie adesso (anche perche impasticciato nel titolo)
vedo che ne sai abbastanza della societa piu dei giornali
quando finisce il primo tempo dacci il risultato……..
un abbracio
Marco
già,hai ragione..in questa scacchiera le varianti giocati sono sempre “chiuse”..ci si muove per linee interne e si capiscono le strategie attuate dai players solo dopo molte altre…vedremo e come sperem iche evolva in TITTI!…cordialmente come sempre
errata corrige…..e come sempre sperem che evolva
TELECOM ITALIA Bernabé diventa il Don Chisciotte delle tlc italiane
26/09/2013 13:42 – WS
Franco Bernabè ha deciso di sfidare la spagnola Telefonica, che si è appena aggiudicata il controllo di Telecom Italia (TIT.MI)portando al 66% la sua quota in Telco, la holding che possiede il 22,4% della società italiana di tlc.
Il presidente esecutivo di Telecom Italia vuole bloccare la cessione delle attività in SudAmerica, primo obiettivo di Telefonica, e punta a un piano in quattro mosse: 1) riorganizzazione delle attività in Italia, 2) cessione della rete alla Cassa depositi e prestiti, 3) vendita delle attività immobiliari (valutate 2,5 miliardi), 4) aumento di capitale da 3-5 miliardi di euro.
Tim Brasile e Telecom Argentina sono i fiori all’occhiello del gruppo: la loro vendita permetterebbe a Telefonica di dribblare un downgrade da parte dell’agenzie di rating e le richieste di ridimensionamento delle Antirust brasiliana e argentina, ma impoverirebbe drammaticamente Telecom Italia, togliendole le uniche attività con prospettive di sviluppo.
Il presidente operativo di Telecom Italia, Franco Bernabè, non ci sta. Così ieri in un’audizione al Senato ha giocato le sue carte ventilando l’ingresso di un nuovo socio, l’egiziano Sawiris o Telecom China, che potrebbero sottoscrivere parte dell’aumento di capitale e limitare lo strapotere di Telefonica.
La partita si giocherà nel cda del prossimo 3 ottobre. Secondo fonti ben informate, Bernabè illustrerà il suo piano, ma gli spazi per il manager sono stretti. In un cda ridotto a 14 membri, dopo le dimissioni di Elio Catania, dalla parte di Bernabè potrebbero schierarsi i cinque consiglieri indipendenti: Luigi Zingales, Lucia Calvosa, Massimo Egidi, Mauro Sentinelli e Jean Paul Fitoussi. A questi potrebbe aggiungersi Tarak Ben Ammar, vicino a Mediobanca (azionista di Telco), ma grande amico del presidente. Con il voto dello stesso Bernabè si arriva a sette, cioè alla parità.
La differenza la farà l’amministratore delegato Marco Patuano, e non solo per il calcolo dei voti, ma anche perché fa una bella differenza se il piano per contrastare i disegni del primo azionista è del solo presidente, o di tutto il top management. Ma Patuano in queste ore sta zitto.
Se anche Bernabè riuscisse a ottenere il via libera al cda, lo scontro con Telco si trasferirà all’assemblea degli azionisti dove occorre una maggioranza dei due terzi per approvare l’aumento di capitale.
E qui lo scoglio sembra insormontabile, anche perché insieme al 22,4% di Telco potrebbe schierarsi la famiglia Fossati (possiede il 5% del capitale) che, stanca di vedere la propria partecipazione solo calare in Borsa, difficilmente voterebbe un aumento di capitale.
L’unica possibilità di successo per Bernabè sarebbe l’ingresso di un nuovo socio che, approfittando del basso livello delle quotazioni, rastrellasse un consistente pacchetto utile per contrastare in assemblea Telco. Ai prezzi di oggi il 10% di Telecom Italia costa 1 miliardo di euro.
Per gli azionisti di minoranza il piano di Bernabè sarebbe negativo, in quanto un aumento di capitale porterebbe a una forte diluzione dell’utile per azione con il conseguente calo del titolo. Potrebbe essere positivo solo se si facesse un aumento di capitale riservato, con le nuove azioni sottoscritte interamente da un nuovo socio disposto a iniettare capitali nella società.
Il secondo scenario è quello che vede Telefonica prevalere, con la probabile cacciata di Franco Bernabè e un nuovo manager che disponga la cessione delle attività in Sud America, così da evitare il downgrade delle agenzie di rating. Ci sarà probabilmente la cessione della rete alla Cassa depositi e prestiti e magari anche la vendita delle attività immobiliari.
Questa soluzione appare ben più favorevole agli azionisti di minoranza, a patto che la partecipazione in Tim Brasil venga valorizzata almeno 9,5-10 miliardi di euro, il che porterebbe a una valutazione di Telecom Italia a 0,85 euro per azione.
Ciao Fabrizio,
In vista del prossimo CdA di Telecom, ritengo che verrà messa in calendario in tempi brevi un’assemblea degli azionisti, che risulterà decisiva per le sorti dell’azienda. Non potendovi partecipare per questioni logistiche (vivo a Roma), volevo comunque predisporre una delega per fare in qualche modo pesare il mio pacchetto azionario. So che le mie azioni costituiscono una goccia nell’oceano, ma penso che se tutti noi piccoli azionisti ci muovessimo in tal senso, rappresenteremmo una quota non totalmente irrilevante. Naturalmente in appoggio alla linea Bernabè -Zingales
Per cui volevi chiederti in proposito:
a) Come fare e a chi mi devo rivolgere per sottoscrivere tale delega? (Sono andato sul sito dell’As.a.ti. , ….. forse dovrei iscrivermi lì)
b) Sono possessore sia di ordinarie che di risparmio, queste ultime non hanno diritto di voto, vero?
Infine vorrei chiedere a tutti i partecipanti del blog che possiedono azioni Telecom di fare altrettanto.
Grazie a tutti
Grazie per le info Fabrizio!
Fabrizio, sopra 0.63 a chiusura di giornata?
MARKET TALK: Telecom, ora mercato puo’ scommettere su Opa (analista) 26/09/2013 15:58 – MF-
DJ
MILANO (MF-DJ)–Telecom I. +4,72% a 0,599 euro. Il titolo ha accelerato fortemente al rialzo dopo le parole del sottosegretario all’Economia, Alberto Giorgetti, secondo cui “sono allo studio possibili soluzioni alternative. Le societa’ potrebbero essere autorizzate a definire per via statutaria una soglia inferiore a quella prevista, al superamento della quale scatterebbe l’obbligo di Opa”, posta al 30%. Il mercato, spiega Alessio Zavarise, analista indipendente, “ora scommette su un’eventuale Opa di Telefonica, ovviamente a un prezzo superiore a quello attuale di Borsa”. sda
Articolo pubblicato sull’Huffington post.it
Telecom: due mosse e il governo mette Ko Telefonica. Nuove norme su Opa e golden share per le reti tlc
Con due mosse il governo si prepara a mettere fuori gioco Telefonica nella sua scalata a Telecom Italia. Il primo colpo sarà messo a segno già domani, quando durante il consiglio dei ministri sarà approvato il decreto attuativo sui “golden power”, i poteri speciali del Tesoro sulle società e sui singoli pezzi di queste ritenuti “strategici”. Dopo che il Copasir ha allertato l’esecutivo sui rischi per la sicurezza nazionale dalla perdita del controllo della rete Telecom, il governo ha deciso di inserire l’infrastruttura telefonica tra quelle sottoposte ad un via libera preventivo in caso di compravendita.
Ma la mossa decisiva che potrebbe far battere in ritirata Telefonica, saranno le nuove norme sulle Opa, le offerte pubbliche di acquisto. Come ha ricordato il Presidente della Commissione Industria del Senato, Massimo Mucchetti, la soglia del 30% dopo la quale scatta l’obbligo di comprare le azioni di tutti gli azionisti si è rivelata fino ad oggi inutile. Telecom è passata di mano per ben tre volte senza la possibilità per i piccoli investitori di partecipare al banchetto. Il sottosegretario all’Economia, Alberto Giorgetti, ha spiegato che il governo interverrà modificando la normativa. La soglia dell’Opa sarà abbassata. Poi le singole società avranno la possibilità di modificare i propri statuti inserendo tetti più alti o più bassi entro, comunque, un range predeterminato.
Il punto fondamentale, a questo punto, sarà il livello al quale sarà fissata dal governo la nuova soglia di Opa. Questa mattina il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, ha ricordato come la commissione che riscrisse il Testo Unico della Finanza, presieduta da Mario Draghi, propose un tetto del 15% per le public company ad elevata capitalizzazione. Una soglia bassa che avrebbe permesso la nascita in Italia di public company. La proposta, pure approvata preliminarmente dal consiglio dei ministri, poi fu bocciata in Parlamento. Dunque si potrebbe ripartire da qui. Telefonica, che a valle dell’operazione con Telco, si troverebbe in pancia il 22,5% di Telecom Italia, sarebbe costretta ad offrire 1,1 euro non solo a Mediobanca, Intesa e Generali, ma a tutti i risparmiatori. Il costo dell’operazione per gli spagnoli supererebbe i 10 miliardi di euro ai quali aggiungere altri 29 miliardi di indebitamento netto. Per una Telefonica indebitata per 57 miliardi sarebbe impossibile sostenere lo sforzo. L’operazione, dunque, sarebbe destinata a saltare.
Che tempi ha il governo per mettere mano alle nuove norme sull’Opa? C’è sicuramente fretta, ma il calendario, per come è stata strutturata l’operazione Telco, è a favore dell’esecutivo. In base agli accordi Telefonica salirà fino al 100% nel capitale solo il prossimo anno, nel 2014. Dunque la finestra a disposizione del governo Letta per intervenire si chiuderà a dicembre di quest’anno. Certo, sarebbe meglio accelerare. Anche perché se l’intenzione fosse quella di intervenire per decreto, sarebbe meglio tener conto delle fibrillazioni della maggioranza e dei rischi che corre Letta dopo la minaccia di dimissioni in massa dei parlamentari del Pdl. Siccome sul mettere le briglie all’offerta Telefonica sono d’accordo sia Pd che Pdl, saggezza consiglierebbe di muovere prima che tutto crolli.
Notizia ANSA letta da Lilly Gruber durante la trasmissione “ottoemezzo”:
+++++++IN OCCASIONE DEL CDA DI GIOVEDI’ PROSSIMO BERNABE POTREBBE PRESENTARE LE SUE DIMISSIONI++++++++
Sinceramente non ci sto capendo piu’ nulla.Convinto che Bernabe’ potesse guidare Telecom cercando di risanare un azienda depredata da tutti , ora a distanza di 3-4 anni ad una ad una stanno venendo meno tutte le sue affermazioni:
-dividendo in aumento del 15%
-ADC non serve
-Scorporo mai
Ora in tre anni sono stati ridotti i dvd (al minimo di statuto quasi per le risp) , da un po’ che si parla di scorporo ed infine ora ammette che serve un ADC . Ora pure minaccia le dimissioni …
Mi auguro solo che con tutto questo marasma non solo ne benefici il titolo ma anche l’azienda stessa , che un tempo fu una delle piu’ grosse e innovative nel panorama mondiale.
Saluti
grande è la tristezza sotto il cielo di Tit e altrettanto grande minaccia di diventare il vuoto nel mio salvadanaio ….Certo la fantascienza delle possibilità è ancora intrigante ma è ormai conclamata la volontà di Telefonica…..cmq vedremo
Yrka!
Urka! Questo significa che si allontana lo spettro di un downgrade del titolo a livello junk?
ma mi chiedo dov’era negli ultimi anni cosa ha fatto con chi e sopratutto cosa ha fumato ieri in dosi massicce..nn sà nemmeno che telefonica è in telco e parla di fusione con altri player..deve essere uno proprio bravo uno di statura accademica…almeno abbiamo scoperto che di buono ha almeno il pusher
mah…vedremo — ho un mente io un piao di colli ai quali legare la corda”ta” esterna..altro che colao e ciccia americana
Dopo Jp Morgan, anche Goldman Sachs….
TELECOM ITALIA +2,2% Goldman Sachs riavvia la copertura con un buy 01/10/2013 09:14 – WS
Telecom Italia (TIT.MI)guadagna il 2,2% a 0,6245 euro, che si aggiunge al +5% di ieri.
Goldman Sachs ha riavviato la copertura con il giudizio “buy”, il target price è a 0,76 euro.
Il Sole 24 Ore scrive che il nuovo patto tra i soci di Telco, la holding che controlla il 22,4% del gruppo della telefonia, prevede un’opzione call (diritto ad acquistare) nelle mani di Telefonica mentre gli altri soci, Generali, Mediobanca e Intesa, non avranno un’opzione put (diritto a vendere).
La compagnia spagnola può decidere di rilevare le quote degli altri azionisti a partire dal primo gennaio 2014, valorizzandole ad un prezzo che corrisponde a 1,1 euro delle azioni Telecom Italia.
Il quotidiano scrive inoltre che Telco sta studiando quali deleghe affidare a Massimo Sarmi, il manager che dovrebbe prendere il posto di Franco Bernabè.
Il presidente uscente ha mandato ieri una lettera ai presidenti di due commissioni del Senato che lo avrebbero dovuto ascoltare questa settimana.
Il presidente uscente scrive che nel corso del suo mandato il debito di Telecom Italia è sceso di 11 miliardi di euro. Negli ultimi sei anni però, il gruppo ha svalutato asset per 19 miliardi. Il titolo ha perso il 73%, una flessione che ha bruciato 30 miliardi di capitalizzazione.
TELECOM ITALIA -1,2% Oggi il cda. Possibile uscita di Bernabé
. Deutsche Bank conferma buy 03/10/2013 11:58 – WS
Brusco dietrofront per Telecom Italia (TIT.MI), in calo dell’1,2% a 0,6255 euro. In avvio di seduta era balzata in avanti del 3,5% a 0,657 euro.
Oggi è in agenda la riunione del Cda.
Sono attese le dimissioni del presidente esecutivo Franco Bernabè e l’inizio di un nuovo indirizzo strategico, che sarà formalizzato dai prossimi consigli.
Secondo Il Sole 24Ore, la candidatura di Massimo Sarmi sarebbe sospesa mentre avanza quella del vicepresidente Aldo Minucci.
La compagnia telefonica, con o senza Bernabè, sembra destinata a procedere quanto prima a una riorganizzazione in Sudamerica e a muovere sul possibile scorporo della rete, chiesto dal governo. Due operazioni che non necessariamente eviteranno un immediato downgrade sul debito, peraltro già scontato nei prezzi dei bond, ma che dovrebbero dare al gruppo la flessibilità finanziaria necessaria per nuovi investimenti e per un successivo miglioramento del merito di credito.
Oggi con un report, gli analisti di Deustche Bank confermano il giudizio buy sul titolo con un target price a 0,9 euro. Secondo gli analisti tedeschi dopo la fusione da 5,6 miliardi in Brasile tra Oi e Portugal Telecom, nel Paese carioca è partito il consolidamento del settore. In questo scenario Telecom Italia potrebbe cedere Tim Brasil a un prezzo non inferiore a 9 miliardi di euro.
Vada come vada a questo punto dopo le dimissioni di Bernabe’ , un bene o un male ?? Confido nei tuoi target Fabri , buona giornata !!!
spero che si rompa il grugno con le ricoperture
Hummmm,
se la cozzolona chiude sopra 0.666 (numero del demonio) supera un doppio massimo e per il povero Sawiris si prospetta l’inferno…. Meglio che si ricopra immediatamente 🙂
e la findim di Marco Fossati è salita al 5,004 %
a parte l’antipatia per telefonica – per i noti motivi – mi sembra che una soluzione così sia il solito pasticcio del politico italiano ennesima dimostrazione dell’incapacità di programmare e buoni solo a chiudere la stalla quando telefonica si è già mangiata la mucca ( e ha fatto quello che gli premeva dato che era il loro interesse primario eliminare telecom ) e loro i ns soldi…nè più nè meno .
peccato…vedremo next
MILANO (MF-DJ)–Goldman Sachs ha inserito Telecom I. (+0,86% a 0,704 euro) nella propria Conviction List “in quanto crediamo che la serie di opzioni” a disposizione “sia orientata verso il rialzo e che Telecom sia l’operatore europeo che piu’ probabilmente beneficera’ del potenziale consolidamento nei suoi mercati”. GS continua a ritenere che “un tentativo di cedere Tim Brasil sia la soluzione piu’ probabile dati i recenti cambiamenti in Telco. Sulla base delle nostre stime, una vendita potrebbe dare la capacita’ di investire a sufficienza per migliorare sostanzialmente la posizione strutturale del business domestico”. Il target price su TI sale da 0,76 a 0,93 euro sulle azioni ordinarie e da 0,65 a 0,74 euro sulle risparmio (+0,74% a 0,546 euro), con rating buy. pl
Questo articolo si trova oggi sul sito Repubblica.it
Telecom, Fossati all’attaccochiede la revoca del consiglio
La Findim, titolare di una quota superiore al 5%, ha chiesto al cda di Telecom di convocare un’assemblea: all’odg la revoca dello stesso vertice societario. L’obiettivo: preservare la società da eventuali operazioni in conflitto di interesse del socio Telefonica, intenzionato a vendere Tim Brasil attraverso uno spezzatino
di GIOVANNI PONS
MILANO – Nuovo colpo di scena nella vicenda Telecom. Secondo un comunicato diramato nella serata di mercoledì la Findim di Marco Fossati, che pochi giorni fa èsalita oltre il 5% del capitale della società di telefonia italiana, ha chiesto al cda di Telecom di convocare un’assemblea con all’ordine del giorno la revoca degli “amministratori a suo tempo candidati da Telco o successivamente cooptati” e quindi anche il rinnovo dell’intero consiglio di amministrazione “previa determinazione del numero degli stessi”. Una mossa inaspettata che prelude a nuove battaglie intorno alla governance dell’azienda oggi guidata dall’ad Marco Patuano e che il 24 settembre scorso è stata oggetto di un rafforzamento nell’azionariato da parte degli spagnoli di Telefonica. Nel corso della giornata di mercoledì si è svolto un comitato esecutivo di telecom in cui probabilmente sono state esaminate le richieste di Fossati.
Fossati ha investito più di un miliardo di euro in titoli Telecom dal 2006 in poi a un valore di carico che si aggira intorno a 1,7 euro per azione e con la caduta della quotazione a 0,68 euro oggi si trova a dover sopportare una minusvalenza importante. Non vuole dunque lasciarsi sfuggire la possibilità di valorizzare al meglio la sua quota e probabilmente vuole evitare che le partecipazioni sudamericane di Telecom Italia non vengano vendute al meglio. Sul mercato, infatti, tutti indicano Telefonica intenzionata a effettuare uno spezzatino di Tim Brasil, suddividendo le attività tra sè stessa, America Movil e Oi Telecom, senza fare un’asta per individuare il miglior compratore.
Ipotesi avvalorata anche dalla casa americana Goldman Sachs, che in un report di mercoledì mattina su Telecom Italia ha scritto: “Continuiamo ad aspettarci come la soluzione più probabile la vendita di Tim Brasil e crediamo che il consolidamento all’interno del mercato potrebbe non necessariamente essere bloccato dai regolatori brasiliani”. E questa operazione “darebbe la capacità di investire sufficientemente per migliorare sostanzialmente la posizione nel business domestico”.
Su queste attese Goldman Sachs invita a comprare e scommette su un rialzo del titolo aumentando il prezzo obbiettivo a 0,93 euro dal precedente 0,76 euro. Tra i rischi invece di ribasso resta la possibilità che Telecom non faccia nulla per affrontare i suoi problemi strutturali, forse solo ricapitalizzare quel che basta per scongiurare temporaneamente un declassamento del credito.
Fossati potrebbe quindi chiamare a raccolta i fondi internazionali in un’assemblea in cui si propone di nominare un nuovo cda in maggioranza espressione del mercato in modo da impedire qualsiasi colpo di mano da parte di Telefonica, che attraverso Telco arriva a controllare una quota pari al 22,4% del capitale.
la possibilità che si intravvede è che telefonica venda tim brasil,che come noto è IL CONCORRENTE che vuole eliminare ed è il motivo per cui è in telecom sfruttando la posizione attuale di azionista di riferimento e poi se ne esca da telecom in cui nn ha NESSUN interesse a restare..papale papale questo è secondo alcuni lo scenario che io condivido
Ragazzi, alla prossima assemblea tutti con le nostre deleghe… Alierta & C vanno spellati vivi!!!
Telecom, Kepler Cheuvreux conferma buy 17/10/2013 10:45 – MF-DJ
MILANO (MF-DJ)–Telecom I. -0,62% a 0,7155 euro. La Findim, che controlla il 5% del gruppo, ha chiesto la convocazione dell`assemblea di Telecom Italia con all`ordine del giorno la revoca dei consiglieri espressi da Telco (3/5 del Cda). “Dal 2007 Findim ha investito 1 mld euro in Telecom – il book value e’ 1,7 euro per azione – e probabilmente vuole evitare la cessione di Tim Brasil tramite un break-up, che non ne massimizzerebbe il valore”, commenta Kepler Cheuvreux, che ricorda come di recente Findim si sia espressa negativamente sul fatto che Telefonica sia principale azionista di TI dato che i due gruppi hanno interessi in concorrenza in Brasile. “A nostro parere, uno scenario di break-up per Tim Brasil e’ supportato dalla decisione di America Movil di non procedere con l’offerta su Kpn. Il ritiro potrebbe essere relativo solo al merito dell’operazione, ma comunque aumenta la flessibilita’ di America Movil nel prender parte a un potenziale consolidamento nel mercato tlc brasiliano”. Per gli esperti un coinvolgimento nel break-up di Tim Brasil potrebbe richiedere 4 mld euro ad America Movil. Per Kepler Cheuvreux “seppure la strategia di Telefonica in Italia non e’ chiara – status quo, fusione, uscita da Telecom dopo la cessione dell’America Latina? – e un aumento di capitale avrebbe dato maggior flessibilita’ nel gestire la ristrutturazione, il break-up di Tim Brasil cristallizzerebbe il valore” dell’asset “nella somma delle parti di Telecom I., circa +0,20 euro per azione ipotizzando che la societa’ sia venduta a un multiplo di 6/7 volte l’Ebitda. Il nostro prezzo obiettivo a 0,8 euro e’ basato su ipotesi caute e implica un Ev/Ebitda 2013 di 4,5 volte per Telecom I., ancora a sconto rispetto al settore, che scambia oltre le 5 volte. Vediamo leve per la creazione di valore in vista: la cessione di Tim Brasil, la ripresa degli investimenti nella fibra, il consolidamento nel mobile in Italia”. La raccomandazione su TI resta dunque buy.
Ecco perchè dal 4,99 è passato al 5,004… Bravo Fossati!
probabilmente,data l’età,il debenedetti nn si ricorda dello spezzatino selvaggio fatto proprio da lui in olivetti e mi sà che parla così perchè è proprio quello che avrebbe voluto fare lui.Non gli và giù che lo facciano altri
Grazie fabrizio per aver postato questo articolo, lo trovo molto interessante e condivido in pieno la tesi sulla resa dei conti finale tra i grandi “partner” di Telecom.
Avevi inoltre ragione quando qualche settimana fa scrivesti che “ci sarà solo un primo tempo, senza possibilità di andare al secondo”.
Per tale ragione, ^^^^^ ESORTO ^^^^^^ coloro i quali non si siano ancora iscritti all’ASati di farlo al più presto. Io ho inviato una mail, e ringraziandomi mi hanno detto che metteranno sul sito il format delle deleghe appena si saprà la data dell’assembea.
In questa fase ci giochiamo tutto. I nostri risparmi sono in ballo; per cui tutti noi dobbiamo mandare le deleghe in nostra rappresentanza all’Asati.
Io frequento solo questo blog, pur visionando ogni tanto altri forum di finanza (come finanzaonline) non sono un iscritto.
Per cui CHIEDO a chi lo fosse e avesse un seguito di buona reputazione di postare anche in altri siti simili questa richiesta di iscrizione all’Asati, al fine di avere il maggior numero possibile di deleghe per combattere la Medea Telefonica.
Dobbiamo cacciarli!!! Prima dal CdA, e poi dall’azionariato di Telecom e solo con lo sforzo di tutti quanti possiamo farlo.
Un ringraziamento a tutti
io al posto di telefonica venderei tim brasil e il day after me ne vò da telecom…porto a casa un pacco di mld ed elimino IL CONCORRENTE in brasil e risolvo un sacco di problemi e invece adesso arrivano i ns STATISTI quelli a cui nn stà a cuore lo sviluppo del paese…che gente,che tristezza ho nel cuore…
Buongiorno Fabrizio,
volevo chiederti un paio di informazioni circa il conteggio dei pacchetti azionari per la prossima assemblea straordinaria di Telecom.
La prima riguarda la quota in possesso di Telco; come si sa, Telefonica ha acquisito da Mediobanca, Intesa e Generali (ricordiamoceli questi nomi per il futuro – pionieri del capitalismo italiano!) un certo numero di azioni alla quota di 1,09 € che avranno voce per Telefonica solo a partire dal 1° gennaio 2014.
In termini assoluti quindi, per la prossima assemblea la quota azionaria di Telco è ridotta? Insomma quel passaggio di azioni all’interno di Telco, viene contato?
La seconda riguarda le azioni risparmio; io detengo sia le ordinarie che le risp.; queste ultime vengono contate oppure -come penso-, no?
Ti ringrazio in anticipo e buona giornata
Grazie Fabrizio,
il nominale sulle risparmio come si calcola?
come è noto condivido,,,,e scusa se mi permetto di sollecitare i possessori di azioni TIT a delegare ASATI alla next assemblea di dicembre p.v.
Telecom: Asati in Consob per proposte su raccolta deleghe in vista assemblee
Milano, 25 ott – Asati (associazione azionisti Telecom Italia) e’ stata ricevuta oggi 25 ottobre 2013 in Consob per presentare alcune proposte e considerazioni in merito alle procedure di raccolta deleghe per le assemblee azionisti ed in particolare in vista della prossima assemblea di Telecom Italia, richiesta dal socio Findim Group e non ancora convocata dalla societa’. Le proposte ed osservazioni sono state favorevolmente accolte e si procedera’ con un ulteriore approfondimento.
Durante l’incontro sono stati affrontati alcuni temi riguardo la situazione Telecom-Telco-Telefonica e la Consob ha assicurato massima attenzione e vigilanza. Asati esprime piena soddisafazione per il clima positivo e collaborativo nel quale si e’ svolto l’incontro.
Telecom, Alierta: azienda resterà italiana. Con Letta non ha parlato di rete
ROMA (Reuters) – Telecom Italia dovrà continuare la sua politica di sviluppo di investimenti in fibra e nelle reti di quarta generazione, rimanendo un’azienda italiana.
Lo ha detto il presidente della compagnia spagnola Telefonica Cesar Alierta al termine dell’incontro, durato circa un’ora a palazzo Chigi, con il presidente del Consiglio Enrico Letta. Alierta ha aggiunto che nel faccia a faccia non si è parlato “né di opa né di scorporo della rete”.
Il manager spagnolo ha spiegato di aver rappresentato al governo “la necessità che l’azienda e l’Italia continuino la strada intrapresa dello sviluppo delle tecnologie della comunicazione”.
Alierta ha detto che “Telecom rimarrà un’azienda italiana e Telefonica garantirà l’occupazione”.
(Alberto Sisto)
Articolo comparso sull’Huiffingtonpost….
Telecom, Antonio Catricalà manda un segnale di pace a Telefonica: “Nuova legge su Opa necessaria, ma non ora”
Una riforma delle legge sull’Opa “è necessaria, però questo non significa che vada fatta quando si sta giocando una partita importante come Telecom”. Il tempismo di Antonio Catricalà è perfetto. A meno di 24 ore dall’incontro tra il numero uno di Telefonica Cesar Alierta ed Enrico Letta, il governo tende una mano al gruppo spagnolo. Perché mettere nel congelatore il provvedimento che renderebbe l’Offerta di pubblico acquisto obbligatoria anche per Telefonica, con un sensibile aumento di costo dell’operazione, potrebbe rappresentare una delle pedine che il governo potrebbe mettere in campo per ottenere dal gruppo rassicurazioni su investimenti e occupazione.
Il governo è pronto a frenare sul provvedimento anti-Telefonica, ma il confronto più difficile riguarda ancora lo scorporo della rete. Nell’incontro di ieri ufficialmente non se ne sarebbe parlato ma è chiaro a questo punto che il governo se deciderà di cedere su un fronte non lo farà sull’altro. E oggi è stato ancora Catricalà, intervenuto in Commissione Trasporti, a scoprire ulteriormente le carte: “Sullo scorporo mi vorrei impegnare sin da subito. “È un’idea che ho sempre perseguito e che continuo a perseguire. Secondo me non è stata neanche ancora revocata questa volontà e spero non lo sia”. Il punto, insomma, è come – allentando la presa sull’Opa – il governo possa essere assicurato sulla separazione della rete dal resto della società.
La via maestra resta sempre l’utilizzo della golden power, la possibilità per il governo di avere voce in capitolo su asset considerati strategici nelle mani di imprese private, come è la rete telefonica in questo caso. Il perimetro del provvedimento verrà ridefinito nei prossimi giorni, come ha ribadito lo stesso Catricalà oggi. “Il governo – ha detto l’ex sottosegretario alla presidenza – si impegna ad adottare nei tempi più brevi il regolamento sulla golden power con l’indivduazione degli attivi ritenuti strategici nel settore delle telecomunicazioni”. Un provvedimento – ha proseguito – “che ha già concluso il proprio iter formativo, perché lo stanno registrando alla corte dei conti nei termini di legge per la registrazione”.
La partita è in realtà più complessa. Dopo le prime schiarite, il governo nelle prossime settimane dirà finalmente con chiarezza quali partecipazioni pubbliche intende mettere sul mercato. E alla vigilia di una cruciale stagione di nuove privatizzazioni, un provvedimento così fortemente “difensivo” non rappresenterebbe un messaggio incoraggiante da dare agli investitori. E non potevano essere più chiare, ieri sera, le parole del ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato “‘Non vogliamo dare un segnale contraddittorio rispetto alla necessita’ di attirare investitori in Italia”, ha spiegato l’ex sindaco di Padova.
Avvoltoi.
Telefonica liquiderà Tim brasil per pochi reais e poi si sfilerà da Telecom, una volta raggiunto il suo obiettivo; vedrete, quando succederà che pantomima faranno i politici..(lacrime di coccodrillo) ; a quel punto il governo aquisirà la rete senza che sia stata fatta una valutazione seria del suo valore.
Di Telecom non resterà più nulla tranne i debiti che come sempre pagheranno i piccoli risparmiatori.
I
Non che De Benedetti sia un santo, ma Tronchetti è un ipocrita. Continua a parlare di cittadinanza svizzera, quando sa benisssimio che De Benedetti, pur vivendo in svizzera, mantiene la residenza in Italia e le tasse le paga al nostro paese…
Fabrizio, si può sapere a che prezzo di carico si trova l’egiziano? Grazie
Ci mancava anche Peluso in Telecom , ma dico io tutti qui li mandano …spero proprio che Fossati assieme a qualcun altro possa avere la meglio a questo punto .
Fabri graficamente i target di cui parlavamo a suo tempo sono ancora in essere o e’ cambiato qualcosa ? Grazie a presto .
con grande cordialità saluto mo e mi associo al Suo pensiero
TELECOM ITALIA – Fossati offrì la sua quota a Telefonica, Letta non pensa ad un decreto sull’Opa 04/11/2013 08:40 – WS
Telecom Italia (TIT.MI)potrebbe registrare in avvio di seduta importanti variazioni di prezzo. Il Sole 24Ore di sabato riporta un retroscena sui complicati assetti proprietari della società. Marco Fossati avrebbe cercato nelle scorse settimana di vendere il suo 5% a Telefonica : le parti non avrebbero trovato l’accordo sul prezzo. La trattativa è avvenuta a cavallo dell’operazione che ha portato l’operatore spagnolo a salire nel capitale di Telco, la holding che controlla il 22,4% di Telecom Italia. Probabilmente Fossati sperava di ottenere lo stesso trattamento ottenuto dai soci italiani di Telco.
Fallito il tentati vo di liberarsi di un fardello di azioni pagate a prezzi molto più alti di quelli espressi in Borsa, Fossati ha cambiato strategia ed è passato all’offensiva contro Telco: il 17 ottobre arriva da Findim, la sua finanziaria, la richiesta di azzeramento del consiglio di amministrazione di Telecom Italia.
Separatamente, secondo quanto riportato da Reuters, il governo non pensa di varare un decreto per cambiare il termini dell’Opa obbligatoria, il provvedimento che potrebbe costringere Telefonica a lanciare un’offerta
Per quanto riguarda le intenzioni del Governo su una legge sull’Opa, è palese, visto il recente immobilismo…. (che mascalzoni!)
Su fossati penso siano solo illazioni giornalistiche o una bufala scritta ad hoc …
bè magari gli offrono tè e pasticcini almeno nn avrà fatto il trip per nigùtt
vogliamo scomettere su come andrà a finire?
chissà chi sarà l’acquirente di telecom argentina?
Il commento di Franco Lombardi, presidente di Asati, l’associazione che riunisce i piccoli azionisti Telecom Italia Asati non commenta i risultati negativi a due cifre del terzo trimestre e dei primi 9 mesi. Della gestione, né il piano industriale 2014-2016 consistente principalmente in dismissioni di cui nulla si conosce né del valore dell’offerta di Telecom Argentina, al buio per il mercato, né quello delle Torri, né dei multiplex ma solo un mandato dato al management affinché tratti al meglio!Il giudizio a questi risultati e a questo piano lo sta dando il mercato esprimendo un sentiment con performance fortemente negative sul titolo fino a -10 % in due giorni e in forte controtendenza sia con il FTSE MIB (-2%) e DJStock (-1,4%).L’Argentina si vende perché anche se in ottima salute, una cassa notevole e risultati strabilianti non si possono portare gli utili fuori dal Paese: ma il nuovo potenziale acquirente cosa farà degli utili? Li lascerà per sempre in Argentina? La verità è che l’Argentina si vende per fare un favore a Telefonica che avrebbe problemi con le autorità locali per posizione dominante e la differenza tra la notevole cassa e il valore di vendita sarà irrisorio per il debito del Gruppo.Tuttvia la cosa più grave è che questo Consiglio di Amministrazione, a maggioranza Telco per i 4/5 (vogliamo sperare che ci sia stata qualche astensione tra i consiglieri indipendenti), ha approvato l’operazione sul convertendo per 1,3 miliardi di euro riservando un potenziale trattamento prioritario nel processo di allocazione a Telefonica e anche agli altri Istituti finanziari di Telco, attuali azionisti, negandolo però a tutti gli altri 500 mila piccoli azionisti risparmiatori che rappresentano l’85% del capitale, dal momento che ieri sera alle 20.30, ovvero subito dopo il Cda, è avvenuta l’intera collocazione dei diritti. Che miracoli!!! E in questo noi, come minoranze siamo state, danneggiate due volte perché alla fine, oltre a non poter partecipare subito al collocamento del Convertendo, il nostro capitale, una volta convertito in azioni, sarà ancora più diluito.Quindi il convertendo è un diritto di tutti gli azionisti ma lo possono sottoscrivere solo gli istituti finanziari… E tutto ciò sfruttando l’andamento negativo del titolo dovuto ad un piano industriale nettamente insufficiente come sviluppo, senza previsioni di ripresa e senza nessuna speranza, alcuna confidenza nemmeno di remunerazione del capitale per il periodo di piano, con l’unico risvolto che gli attuali azionisti di controllo, saranno ancora maggiormente favoriti e ancora maggiormente in netto conflitto di interessi.Chi sono gli azionisti che ieri sera alle 20.30 hanno divorato il convertendo? Forse in primis Telefonica, gli altri azionisti di Telco? Dal momento che il prezzo è stabilito dalla quotazione media di oggi del titolo con un modesto sovrapprezzo, riceveranno nel 2016 un potenziale enorme guadagno, perché oggi lo sottoscriveranno a prezzi stracciati (basti pensare al valore di trasferimento avvenuto nella scatola di controllo di 1.1 euro ancora sottostimato del 20-25%).La FIAT, in ottica di trasparenza al mercato, annunciò il convertendo a maggio rendendolo poi operative a settembre.Nel caso Telecom Italia, dov’è la trasparenza al mercato?Ci sono dei forti sospetti su tutta questa operazione. Il potenziale predatore di turno e i signori della finanza dei banchieri senza capitali sono i migliori professionisti per depredare le minoranze di Telecom Italia. Complimenti e vergogna! Altro che come dice il Presidente del Consiglio Enrico Letta benvenuto ai capitali stranieri. Ma quali capitali?Invitiamo ancora una volta la Consob a vigilare su tutta questa operazione di manipolazione sul mercato che ha dell’incredibile e un potenziale regista occulto molto ben preparato con obiettivi chiari ed utili solo a lui.Asati e i soci anche finanziari associati si riservano fin da ora ad esplorare tutte le possibili azioni legali a tutela dei nostri diritti, prevedendo al più presto anche una denuncia alla procura di Milano.Franco Lombardi – Presidente di ASATI, Associazione Azionisti Telecom Italia
ciao Fabrizio a fianco dei livelli di prezzo nel grafico poco sopra ho notato le sillabe :do re me fa so la. sembrano note musicali in veneto arcaico ma ne mancherebbe una ..posso chiederTi il loro significato? Ovviamente se nn risulto troppo impiccione.grazie anche per la pazienza
‘sto Gann..
odio ripetermi ma..vogliamo scommettere su come andrà a finire la sagra delle pagliaggiate?
Telecom: in corso ispezione Consob-Gdf
su quota in Argentina e bond da 1,3 mld
Il controllo nella sede milanese dell’ex monopolista riguarderebbe, secondo quanto riporta l’Ansa, alcuni “nodi” degli ultimi giorni tra cui la cessione della controllata in Sud America
MILANO – Funzionari della Consob, unitamente a militari della Guardia di Finanza – secondo quanto riporta l’ANSA – stanno compiendo da questa mattina un’ispezione a Milano nella sede della Telecom Italia. L’ispezione riguarderebbe alcuni “nodi” degli ultimi giorni, tra questi la vendita della quota di Telecom in Telecom Argentina e l’ipotesi di emissione a breve di un bond da 1,3 miliardi di euro.
Io penso (spero) che l’indagine in corso sia partita dall’esposto di Asati…
Notizia Su LA7: la Procura di Roma ha aperto un fascicolo (per ora senza ipotesi di reato) per il passaggio di azioni all’interno di Telco a favore di Telefonica.
Comunicazione di servizio…
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Sono appena tornato dalla banca dove ho inoltrato la richiesta della comunicazione per la partecipazione all’assemblea del 20 dicembre di TIT…
Inviato pure fax ad Asati.
Invito tutti gli amici del blog possessori di mitili di fare altrettanto….